I 2 fattori fondamentali per comunicare da vero leader nella tua azienda

I 2 fattori fondamentali per comunicare da vero leader nella tua azienda

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[di Paolo Valentini]
La comunicazione è un argomento affascinante. Non occorre essere laureati in neuroscienze per notare che parlare e comunicare siano due attività diverse. Purtroppo, però, mentre tutti conoscono la prima, pochi padroneggiano la seconda. La maggior parte delle persone è consapevole che parlare significa esprimere la propria opinione in merito a un soggetto, ma poi non sanno definire bene quali siano le caratteristiche che differenziano tale attività dal comunicare.
In realtà la differenza è tanto semplice da afferrare quanto difficile da accettare e mettere in pratica. Per comprendere a fondo il concetto di “comunicazione”, si può iniziare analizzando la parola stessa per poi dividerla: il risultato che ne deriva è: “comune – azione”. Un’azione comune, un’azione congiunta.
Un manager parla con il suo collaboratore. I due hanno uno scambio di vedute, ma alla fine, ognuno rimane dell’opinione originale. Entrambi sosterranno che è impossibile comunicare l’uno con l’altro. Riescono a parlare, ma non riescono a comunicare. Che cosa stanno dicendo? Stanno dicendo che non riescono a mettere in atto un’azione comune, un’azione congiunta. Stanno dicendo che non riescono a trovare un accordo, che non riescono a essere in armonia.
La comunicazione ha come fine ultimo la COMPRENSIONE.
Comprendere significa capire, far rientrare in sé qualcosa, far propria una cosa.
Un concetto che hai fatto tuo, è tuo; non c’è bisogno di ricordarlo.
Quante volte un titolare o un manager si è trovato nella situazione di non riuscire a trasmettere efficacemente un pensiero, un concetto o un obiettivo a un proprio collaboratore? Quante volte ha dovuto ripetere le stesse cose fino alla frustrazione?
Troppo frequentemente si finisce per scoraggiarsi e pensare che forse siamo noi e pochi altri a capire veramente le cose. Troppo spesso si finisce per dire: “non mi capiscono!” o, ancora peggio: “non vogliono capire!”.
Eppure oggi fare impresa passa necessariamente attraverso un coinvolgimento comunicativo non solo dei propri collaboratori ma anche dei clienti, dei fornitori e del mercato in generale.
Sebbene ognuno di noi sia mediamente convinto di riuscire a spiegarsi bene e si consideri efficace nelle sue relazioni ci sono, credimi, margini di miglioramento assolutamente ampi.
Iniziamo con l’osservare uno studio universitario che ha evidenziato alcuni aspetti interessanti e che cominciano in parte a rispondere ad alcuni di questi interrogativi:

Tecniche di comunicazione

Canale di percezione

Percentuale approssimata di apprendimento

Solo Verbale solo udito

20 %

Grafica – Gestuale – Simbolica solo vista

30 %

Mista udito + vista

50 %

Mista Interattiva udito + vista + discussione

70 %

Mista Interattiva + Sperimentazione udito + vista + discussione + uso

90 %

Questa tabella dimostra che per comunicare efficacemente non basta solo esprimersi verbalmente, ma anzi, la possibilità di essere compresi aumenta enormemente all’aumentare dell’utilizzo di altri “strumenti (grafici, disegni, discussioni interattive, sperimentare insieme qualcosa…).
Questo significa che quando devo passare un messaggio a un collaboratore o ad un cliente, non basta spiegargli solo verbalmente l’argomento di cui si sta parlando, ma bisogna mostrargli nella pratica come avviene la cosa, chiedere magari il suo punto di vista, fare in modo che lui sperimenti (dove è possibile) la cosa stessa o facendogliela provare nella pratica.
Dobbiamo convenire che il coinvolgimento attivo dell’altra parte in gioco nella comunicazione è essenziale perché la comprensione possa avere luogo. Non meravigliatevi se vi siete ritrovati a ripetere mille volte le stesse cose a un vostro collaboratore. Rendetevi conto che, nel migliore dei casi, non siete andati oltre il 50% della potenziale comprensione.
Dobbiamo fare un passo ulteriore e capire che comunicare da leader significa AUMENTARE IL LIVELLO QUALITATIVO della propria comunicazione e non solo lavorare sulla quantità di parole dette.
Una delle cose che un responsabile chiede ai propri uomini è che gli ordini o le cose discusse vengano comprese e fatte.
Per attuare questi processi entrano in gioco 2 fattori: il primo che abbiamo già citato è la COMPRENSIONE (che ora andremo a spiegare meglio); il secondo è la DETERMINAZIONE.
Il primo fattore, la comprensione:
è composto da tre caratteristiche principali: la COMUNICAZIONE appunto, il FEELING e il PUNTO DI VISTA. Cosa significa tutto ciò? Significa che per riuscire a comprendersi bisogna innanzi tutto comunicare a vicenda nel modo corretto (come abbiamo detto sopra), ci si deve anche un po’ “piacere”, cioè le parti che interagiscono devono provare un po’ di affetto vicendevole, altrimenti è difficile trasferire i messaggi (hai mai provato a condividere qualcosa, anche solo una comunicazione, con una persona che non ti piace?) e infine gli interlocutori devono avere almeno alcuni punti di vista in comune da cui partire, altrimenti ognuno di loro cercherà di imporre i suoi, senza alcun risultato.
Per far si che ciò avvenga è fondamentale innanzi tutto capire come la vede la persona che ho di fronte prima di promuovere la mia idea, così da sapere da dove partire per cominciare ad avere dei punti di vista in comune e iniziare così a dire la nostra. E’ necessario inoltre sforzarsi di trovare punti positivi nell’altro, anche quando non abbiamo inizialmente un gran feeling con questa persona.
Il secondo fattore, la determinazione:
nella comunicazione si intende, dipende da quanto una persona desideri con tutta se stessa una cosa e lo esprima in modo diretto e convincente. Questo fattore è massimo quando nasciamo e poi via via può affievolirsi.
Pensate ad un bimbo quando desidera fare o ottenere una cosa… non lo ferma nessuno!
Quando una persona focalizza la sua volontà verso un obiettivo è molto più facile che questo si realizzi. La stessa cosa avviene quando vogliamo comunicare. Se nel comunicare c’è titubanza o incertezza, il messaggio spesso non arriva come dovrebbe. In questo caso consigliamo, soprattutto quando dobbiamo comunicare qualcosa di importante a qualcuno, di prepararsi bene prima i punti salienti del discorso, di chiarirsi l’obiettivo da ottenere, di supporre eventuali obiezioni del nostro prossimo interlocutore così da non ritirarci quando ci sentiamo dire che quest’ultimo non è d’accordo con noi. Un altro consiglio è quello di allenarsi a dire le nostre intenzioni come affermazioni piuttosto che come punti di vista (es. se penso che oggi sarà una bella giornata quello che devo esprimere è semplicemente: “oggi è una bella giornata!” e non cose del tipo “penso che oggi potrebbe essere una bella giornata”).
Ad ogni modo, questo articolo, vuole essere uno spunto, non un trattato di comunicazione.

Il nostro cliente Federico, dopo aver lavorato sull’aspetto della comunicazione ci dice che: “anche se scontato, ho cominciato ad essere più attento alle persone che mi “girano in giro”, parlando con loro e cercando di comprenderle tutti i loro bisogni. Determinante è stato curare un obiettivo comune, dare delle mete e coinvolgere tutti in tutte le attività chiedendo anche il loro parere. Nuove persone giovani che comprendono bene che con sincero interesse voglio condividere le mie conoscenze ed esperienze per crescere tutti insieme; questo lo capiscono e lo apprezzano, almeno questo è quello che percepisco. E lo sentono anche i clienti, colgono il clima collaborativo e costruttivo, questo ha incrementato il passaparola positivo e quindi anche il fatturato!

Vuoi approfondire questo tema assieme a noi?Contattaci!
[foto tratta da sport.sky.it]

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